ALIMENTI PERMESSI
Tutto quello che abbiamo detto finora, fa capire come per un corretto funzionamento dei denti e dell’intestino del coniglio sia necessario un apporto costante di fibra lunga. Sostanzialmente esiste una regoletta semplice per capire quale tipo di cibo sia indicato per un coniglio: immaginate un coniglietto selvatico, libero in natura, che saltella felice per il suo praticello. Cosa trova da mangiare in quel prato? Di sicuro non trova semi, pane o biscotti: trova erba. Ecco, questo è tutto quello di cui il coniglio ha bisogno, ma con qualche precisazione.
I conigli selvatici ovviamente sopravvivono mangiando solo erba, ma quelli domestici hanno bisogno di una piccola correzione di dieta. Questo solo perché arrivano da generazioni di conigli addomesticate, se mangiassero di botto solo ed esclusivamente erba fresca, potrebbero andare incontro a qualche spiacevolezza, come la diarrea e il meteorismo.
Quando prendiamo un piccolo coniglietto, per i primi tre mesi di vita sarebbe bene dargli solamente fieno, acqua e del pellet. Solo dal terzo mese di vita in su, sarebbe bene cominciare ad introdurre nella dieta piccoli quantitativi di frutta e verdura fresca, con le modalità accennate e che vi rispiegheremo dopo. Adesso andiamo a vedere uno per uno gli alimenti consentiti e necessari per una corretta alimentazione del coniglio:
fieno: caposaldo dell’alimentazione del coniglio, il fieno non deve mai mancare, possono mangiarne anche tutto il giorno e non gli farà mai male, anzi, può solo fargli del bene. Prima di tutto il fieno è ricco di silice che aiuta a limare i denti (lo so, lo diciamo spesso, ma se considerate che il 90% delle patologie del coniglio sono legate a problemi di denti, capirete il perché di questa ossessione). Poi non crea meteorismo, perché è disidratato. Nella mangiatoia del coniglio deve sempre essere presente del fieno. Per quanto riguarda la scelta del tipo di fieno, scegliere sempre fieno di prato polifita (significa che è formato da erbe miste) e evitate quello a base di sola erba medica, è troppo ricca di calcio (il che potrebbe o far venire i calcoli al coniglio o provocargli del meteorismo). Quando lo comprate a pacchetti nei negozi specializzati, rovesciate il pacco a testa in giù: se sul fondo del sacchetto rimane parecchia polvere e tante briciole, significa che il fieno è vecchio e non adatto al nostro coniglio. Se invece avete parenti e amici che vi fanno il fieno, ancora meglio, ma controllate che non ci siano muffe
acqua: sembra banale, ma non lo è. Un’altra affascinante abitudine del nostro coniglio è che se non riesce a bere per qualsiasi motivo, smette automaticamente di mangiare. E un coniglio che non mangia da mezza giornata, è un coniglio grave, è già a rischio di paralisi intestinale. Il consiglio è quello di preferire i beverini verticali, quelli da attaccare alla gabbia, ma controllando sempre che il beccuccio sia pervio: il calcare dell’acqua di solito tende ad intasarli facilmente, si bloccano, l’acqua non esce più, il coniglio non riesce a bere, smette di mangiare e succede il patatrac. Eviterei invece la ciotolina dell’acqua: innanzitutto il coniglio ha quella simpatica abitudine di lanciare in aria le ciotole, in questo caso contribuendo a lavare il pavimento e tutto quello che gli sta attorno. In secondo luogo, se il coniglio beve dalla ciotolina, si bagna costantemente il pelo sotto il mento (la cosiddetta zona della giogaia), arrivando a procurarsi una brutta dermatite della giogaia, veramente rognosa da mandare via
pellet: cosa sono i pellet? Sono quei cilindretti verdi o marroni che vendono in commercio apposta per i conigli, una sorta di croccantini ! E qui è necessaria una bella digressione. Puntualizziamo che in Italia il coniglio come animale da compagnia non c’è da molti anni, non abbiamo una solida cultura alla base come per esempio l’Inghilterra, dove il coniglio è considerato un pet da molto più tempo. Quando in Italia sono arrivati i primi conigli da compagnia, non si sapeva assolutamente nulla sulla loro alimentazione, per cui le case produttrici di mangimi si sono affannate a riprodurre l’unica alimentazione da conigli presente in quel momento in Italia: quella del coniglione da carne. Ora, come saprete, lo scopo del coniglio da carne è quello di diventare grasso e pasciuto nel giro di pochi mesi, per poter essere mangiato. Lo scopo del nostro coniglio da compagnia è quello di vivere snello e felice il più a lungo possibile. Se avete notato, la maggior parte dei mangimi in commercio è fatta da questi pellet più tutta una serie di simpatici semi. Semi? Ma non avevamo appena detto che il coniglio è un erbivoro stretto e non un granivoro? E allora perché ci mettono dentro i semi? La spiegazione è semplice: si tratta di normali strategie di vendita. Un proprietario medio, non in possesso delle informazioni che vi stiamo dando qui, si convince che quel mangime bello, colorato, con tutti quei semini debba per forza essere migliore di quello con soli pellet perché è più vario, quindi se è più vario deve essere necessariamente più completo. Falso: questo tipo di mangime è solo uno specchio per allodole, a lui si deve la maggior parte dei problemi di malocclusione dentale del coniglio. Fortunatamente esistono dei mangimi formati da soli pellet, adatti ai conigli: sono pellet formati esclusivamente da erbe pressate (per aiutarvi: quando comprate un mangime a base di soli pellet, assicuratevi che ci sia scritto almeno il 18% di fibra e che il primo ingrediente non siano i cereali: i cereali sono i semi e abbiamo ormai capito che non vanno bene). Disgraziatamente non sono così facili da trovare queste marche, un po’ perché i negozianti si ostinano dall’alto della loro onniscenza (e nonostante i veterinari continuino a dimostrargli il contrario) a tenere solo i mangimi con i semi, un po’ perché costicchiano leggermente di più. Genesis e Oxbow sono delle ottime marche.
erba: finalmente il nostro coniglietto ha raggiunto i tre mesi di vita, è ora di provare ad ampliare i suoi orizzonti gustativi. Per i fortunelli che possiedono un prato non trattato chimicamente con nessun tipo di diserbante, potete provare a farlo pascolare per un po’, all’inizio poco, se no si gonfia di erba.
Ricordatevi che i conigli, per quanto riguarda il cibo, sono assolutamente incapaci di autolimitarsi: mangiano letteralmente fino a scoppiare se trovano qualcosa di nuovo che li aggrada. Un piccolo consiglio, dedicato a chi può dare al proprio coniglio dell’erba fresca: fate fare dei controlli periodici delle feci al vostro veterinario. In quello stesso prato potrebbe essere passato un coniglio selvatico o una lepre ed aver lasciato dei parassiti intestinali, che il nostro baldanzoso coniglietto è pronto a beccarsi quanto prima. E mi raccomando: eliminate dal giardino ogni pianta anche solo remotamente tossica, se c’è un’unica foglia o bacca che il coniglio non deve assolutamente mangiare, state pur sicuri che lui sarà sempre attaccato a quella pianta
verdure: chi non ha un prato a disposizione, deve fare buon viso a cattivo gioco sostituendo l’erba con le verdure. Prima di tutto vediamo come somministrare « il fresco ». Si comincia con pezzettini piccolissimi: un coniglio è capace benissimo di mangiarsi un cavolo intero se glielo lasciate a disposizione, ma poi sono dolori. La verdura non deve essere assolutamente fredda di frigo. Usate preferenzialmente le foglie esterne, quelle belle coriacee che non scartiamo di solito: sono ricche di fibra e ricordate che dobbiamo fargli limare i dentini? Inoltre potrete anche dargli il torsolo da rosicchiare: utile esercizio per le gengive e ottimo metodo per passare il tempo. Per quanto riguarda i tipi di insalate, va evitata la lattuga o manigotto: è troppo ricca di calcio. Ovviamente se il coniglio comincia a mangiarla, poi vorrà solo questa perché è bella dolce. Il tipo di insalata che andrebbe data al coniglio è il radicchio, di ogni genere, tipo e colore, le cicorie in ogni forma, l’indivia, la riccia, la scarola, la catalogna, e via dicendo
verdure: le verdure possono essere date al coniglio seguendo le stesse modalità dell’insalata, ma con estrema parsimonia e facendo delle dosi e delle porzioni adatta al nostro coniglio. Curiosamente non a tutti i conigli piacciono le carote, non tutti sono dei Bugs Bunny. Quindi, rispettando la regola della parsimonia, possiamo dare al nostro coniglio pezzetti di carota, di zucchina, di sedano, di finocchio da sgranocchiare in allegria
frutta: anche qui vale sempre la regola della parsimonia, diciamo che la frutta non deve far parte dell’alimentazione base del coniglio, ma la si deve usare più che altro come un premio. Piccoli pezzi di mela, di pera, di banana, di ananas possono essere dati, ma senza esagerare, perché fermentano troppo e dati in eccesso possono provocare meteorismo e diarrea
I conigli selvatici ovviamente sopravvivono mangiando solo erba, ma quelli domestici hanno bisogno di una piccola correzione di dieta. Questo solo perché arrivano da generazioni di conigli addomesticate, se mangiassero di botto solo ed esclusivamente erba fresca, potrebbero andare incontro a qualche spiacevolezza, come la diarrea e il meteorismo.
Quando prendiamo un piccolo coniglietto, per i primi tre mesi di vita sarebbe bene dargli solamente fieno, acqua e del pellet. Solo dal terzo mese di vita in su, sarebbe bene cominciare ad introdurre nella dieta piccoli quantitativi di frutta e verdura fresca, con le modalità accennate e che vi rispiegheremo dopo. Adesso andiamo a vedere uno per uno gli alimenti consentiti e necessari per una corretta alimentazione del coniglio:
fieno: caposaldo dell’alimentazione del coniglio, il fieno non deve mai mancare, possono mangiarne anche tutto il giorno e non gli farà mai male, anzi, può solo fargli del bene. Prima di tutto il fieno è ricco di silice che aiuta a limare i denti (lo so, lo diciamo spesso, ma se considerate che il 90% delle patologie del coniglio sono legate a problemi di denti, capirete il perché di questa ossessione). Poi non crea meteorismo, perché è disidratato. Nella mangiatoia del coniglio deve sempre essere presente del fieno. Per quanto riguarda la scelta del tipo di fieno, scegliere sempre fieno di prato polifita (significa che è formato da erbe miste) e evitate quello a base di sola erba medica, è troppo ricca di calcio (il che potrebbe o far venire i calcoli al coniglio o provocargli del meteorismo). Quando lo comprate a pacchetti nei negozi specializzati, rovesciate il pacco a testa in giù: se sul fondo del sacchetto rimane parecchia polvere e tante briciole, significa che il fieno è vecchio e non adatto al nostro coniglio. Se invece avete parenti e amici che vi fanno il fieno, ancora meglio, ma controllate che non ci siano muffe
acqua: sembra banale, ma non lo è. Un’altra affascinante abitudine del nostro coniglio è che se non riesce a bere per qualsiasi motivo, smette automaticamente di mangiare. E un coniglio che non mangia da mezza giornata, è un coniglio grave, è già a rischio di paralisi intestinale. Il consiglio è quello di preferire i beverini verticali, quelli da attaccare alla gabbia, ma controllando sempre che il beccuccio sia pervio: il calcare dell’acqua di solito tende ad intasarli facilmente, si bloccano, l’acqua non esce più, il coniglio non riesce a bere, smette di mangiare e succede il patatrac. Eviterei invece la ciotolina dell’acqua: innanzitutto il coniglio ha quella simpatica abitudine di lanciare in aria le ciotole, in questo caso contribuendo a lavare il pavimento e tutto quello che gli sta attorno. In secondo luogo, se il coniglio beve dalla ciotolina, si bagna costantemente il pelo sotto il mento (la cosiddetta zona della giogaia), arrivando a procurarsi una brutta dermatite della giogaia, veramente rognosa da mandare via
pellet: cosa sono i pellet? Sono quei cilindretti verdi o marroni che vendono in commercio apposta per i conigli, una sorta di croccantini ! E qui è necessaria una bella digressione. Puntualizziamo che in Italia il coniglio come animale da compagnia non c’è da molti anni, non abbiamo una solida cultura alla base come per esempio l’Inghilterra, dove il coniglio è considerato un pet da molto più tempo. Quando in Italia sono arrivati i primi conigli da compagnia, non si sapeva assolutamente nulla sulla loro alimentazione, per cui le case produttrici di mangimi si sono affannate a riprodurre l’unica alimentazione da conigli presente in quel momento in Italia: quella del coniglione da carne. Ora, come saprete, lo scopo del coniglio da carne è quello di diventare grasso e pasciuto nel giro di pochi mesi, per poter essere mangiato. Lo scopo del nostro coniglio da compagnia è quello di vivere snello e felice il più a lungo possibile. Se avete notato, la maggior parte dei mangimi in commercio è fatta da questi pellet più tutta una serie di simpatici semi. Semi? Ma non avevamo appena detto che il coniglio è un erbivoro stretto e non un granivoro? E allora perché ci mettono dentro i semi? La spiegazione è semplice: si tratta di normali strategie di vendita. Un proprietario medio, non in possesso delle informazioni che vi stiamo dando qui, si convince che quel mangime bello, colorato, con tutti quei semini debba per forza essere migliore di quello con soli pellet perché è più vario, quindi se è più vario deve essere necessariamente più completo. Falso: questo tipo di mangime è solo uno specchio per allodole, a lui si deve la maggior parte dei problemi di malocclusione dentale del coniglio. Fortunatamente esistono dei mangimi formati da soli pellet, adatti ai conigli: sono pellet formati esclusivamente da erbe pressate (per aiutarvi: quando comprate un mangime a base di soli pellet, assicuratevi che ci sia scritto almeno il 18% di fibra e che il primo ingrediente non siano i cereali: i cereali sono i semi e abbiamo ormai capito che non vanno bene). Disgraziatamente non sono così facili da trovare queste marche, un po’ perché i negozianti si ostinano dall’alto della loro onniscenza (e nonostante i veterinari continuino a dimostrargli il contrario) a tenere solo i mangimi con i semi, un po’ perché costicchiano leggermente di più. Genesis e Oxbow sono delle ottime marche.
erba: finalmente il nostro coniglietto ha raggiunto i tre mesi di vita, è ora di provare ad ampliare i suoi orizzonti gustativi. Per i fortunelli che possiedono un prato non trattato chimicamente con nessun tipo di diserbante, potete provare a farlo pascolare per un po’, all’inizio poco, se no si gonfia di erba.
Ricordatevi che i conigli, per quanto riguarda il cibo, sono assolutamente incapaci di autolimitarsi: mangiano letteralmente fino a scoppiare se trovano qualcosa di nuovo che li aggrada. Un piccolo consiglio, dedicato a chi può dare al proprio coniglio dell’erba fresca: fate fare dei controlli periodici delle feci al vostro veterinario. In quello stesso prato potrebbe essere passato un coniglio selvatico o una lepre ed aver lasciato dei parassiti intestinali, che il nostro baldanzoso coniglietto è pronto a beccarsi quanto prima. E mi raccomando: eliminate dal giardino ogni pianta anche solo remotamente tossica, se c’è un’unica foglia o bacca che il coniglio non deve assolutamente mangiare, state pur sicuri che lui sarà sempre attaccato a quella pianta
verdure: chi non ha un prato a disposizione, deve fare buon viso a cattivo gioco sostituendo l’erba con le verdure. Prima di tutto vediamo come somministrare « il fresco ». Si comincia con pezzettini piccolissimi: un coniglio è capace benissimo di mangiarsi un cavolo intero se glielo lasciate a disposizione, ma poi sono dolori. La verdura non deve essere assolutamente fredda di frigo. Usate preferenzialmente le foglie esterne, quelle belle coriacee che non scartiamo di solito: sono ricche di fibra e ricordate che dobbiamo fargli limare i dentini? Inoltre potrete anche dargli il torsolo da rosicchiare: utile esercizio per le gengive e ottimo metodo per passare il tempo. Per quanto riguarda i tipi di insalate, va evitata la lattuga o manigotto: è troppo ricca di calcio. Ovviamente se il coniglio comincia a mangiarla, poi vorrà solo questa perché è bella dolce. Il tipo di insalata che andrebbe data al coniglio è il radicchio, di ogni genere, tipo e colore, le cicorie in ogni forma, l’indivia, la riccia, la scarola, la catalogna, e via dicendo
verdure: le verdure possono essere date al coniglio seguendo le stesse modalità dell’insalata, ma con estrema parsimonia e facendo delle dosi e delle porzioni adatta al nostro coniglio. Curiosamente non a tutti i conigli piacciono le carote, non tutti sono dei Bugs Bunny. Quindi, rispettando la regola della parsimonia, possiamo dare al nostro coniglio pezzetti di carota, di zucchina, di sedano, di finocchio da sgranocchiare in allegria
frutta: anche qui vale sempre la regola della parsimonia, diciamo che la frutta non deve far parte dell’alimentazione base del coniglio, ma la si deve usare più che altro come un premio. Piccoli pezzi di mela, di pera, di banana, di ananas possono essere dati, ma senza esagerare, perché fermentano troppo e dati in eccesso possono provocare meteorismo e diarrea